Il mio sentito ringraziamento va alla Repubblica dell’Azerbaijan e al suo Ministro degli Affari Esteri Elmar Mammadyarov per aver promosso questo Forum Umanitario, così come al suo Presidente Ilham Aliyev e al Presidente della Confederazione Russa Dmitri Medvedev sotto al Patrocinio dei quali esso si svolge .
Sono profondamente onorato dal loro invito. Sono inoltre convinto dell’urgenza che ci spinge ad essere qui, vorrei quindi esporre l’augurio che mi accompagna, insieme ad alcune riflessioni che sono una critica e una speranza allo stesso tempo .
Auspico innanzitutto un’ Europa unita compresa tra l’Oceano Atlantico e i confini della Mongolia, che abbia
– Una sola COSTITUZIONE;
– Una sola POLITICA ESTERA;
– Un solo ESERCITO;
– Una sola MONETA stabile nel tempo perché agganciata a valori indiscutibili come l’oro oppure a un paniere di materie prime;
Infine – una sola FILOSOFIA POLITICA di base: la lotta contro tutte le povertà e tutte le ingiustizie. Ricordando che nei periodi di crisi chi soffre di più sono gli emarginati dimenticati da chi emette carta moneta e attraverso la rarefazione della carta saccheggia il Pianeta, calpestando quella dichiarazione universale dei diritti umani, approvata all’unanimità dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, che dovrebbe tutelare la libertà e la dignità di tutti (vedi Art. 1).
In proposito citerò anche parte dell’articolo 25: “Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari”.
Nel 2020 ben 1 miliardo di persone soffriranno la fame o vivranno in carenze nutrizionali di questi un terzo saranno contadini.
Attualmente un miliardo e mezzo di persone non ha accesso all’acqua potabile il 50% dell’Africa sub sahariana è in stato di emergenza.
Ogni anno nel mondo altre venti milioni di persone muoiono di fame, si tratta di un crimine planetario e tutti noi dobbiamo sentirci in qualche modo responsabili.
In questa situazione non possono esistere altre priorità.
Ogni continente deve raggiungere l’autosufficienza alimentare contrastando il “dumping” dei Paesi ricchi che rende difficile la crescita di qualunque attività produttiva locale.
Questa grande Europa che potrà portare pace, dignità e benessere in tutto il mondo dovrà avere alla base il valore universale e trascendente della religione che rappresenta il desiderio intimo di ogni uomo e di ogni popolo.